Cortili in azione!

Il cortile è mio e me lo progetto io

Provate a immaginare casa vostra, che viene ristrutturata senza che voi possiate intervenire nemmeno sul colore delle pareti. “Perchè non posso avere voce in capitolo nonostante sia il mio spazio, quello in cui vivo da sempre?” Ecco, abbiamo provato a descrivere quello che spesso accade in molti interventi pubblici. Progetti calati dall'alto, che non tengono conto delle esigenze delle comunità specifiche, come quelle degli anziani, dei bambini, dei riders, o anche dei passanti, per esempio.

Come sarebbero le nostre città se fossero progettate includendo le voci di chi le vive quotidianamente? Probabilmente più comode.

Quando si progetta in ambito sociale, e specialmente per comunità specifiche, è buona prassi, se non addirittura fondamentale, includere i destinatari dell'intervento all'interno del processo. Si chiama progettazione partecipata, è un approccio relativamente nuovo, nato una cinquantina di anni fa in nord-Europa. Lo scopo è chiaro, far si che i progetti rispondano alle effettive esigenze delle persone. Sono tanti, troppi, purtroppo, quegli interventi dei quali nessuna persona sentiva il bisogno, che non rispondono alle necessità degli abitanti dell quartiere.

È per questa ragione che quando ci è stato chiesto di riqualificare ai cortili delle scuole Sangone e Disney dei comuni di Sangone e Nichelino, in provincia di Torino, abbiamo chiesto innanzitutto a chi quegli spazi li vive quotidianamente: i bambini, i genitori, il corpo docente. Sono più di 500 le persone che abbiamo coinvolto nella progettazione degli interventi nei cortili, chiedendo loro come si sentono in cortile, cosa desiderano fare, e cosa per loro è importante. Come? Siamo ricorsi alla Participatory Data Physicalization: è un approccio giocoso, che permette di coinvolgere, aiutare a riflettere, dare voce alle persone che frequentano un determinato luogo, e allo stesso tempo raccogliere i loro punti di vista. Si tratta, in parole povere, di un espediente per consentire alle persone di rendere visibile la propria opinione nello spazio pubblico.

La Participatory Data Physicalization: è un approccio giocoso, che permette di coinvolgere, aiutare a riflettere, dare voce alle persone che frequentano un determinato luogo, e allo stesso tempo raccogliere i loro punti di vista.

È così che Sabato 31 Maggio 2022 abbiamo dato vita alla festa dei Cortili in Azione, dal titolo Dillo all'Albero: alunni, genitori e docenti hanno si sono incontrati nel cortile della scuola Disney per conversare sui futuri e nuovi utilizzi dei cortili scolastici del loro quartiere. Per l'occasione, sono stati individuati tre alberi simbolici, l'albero dei desideri, delle emozioni e dei ricordi. Ad ognuno i bambini potevano rispettivamente confidare un desiderio, un'emozione o un momento importante, con l'obiettivo di indagare quello che i bambini vorrebbero, come si sentono e cosa è per loro importante nel giardino. Una volta trascritte, le proprie confidenze sono state regalate al rispettivo albero, dando vita a lunghe catene di desideri, emozioni e ricordi.

Attraverso questo stratagemma, abbiamo avuto conferma che i bambini si sentono bene quando sono in cortile, che giocano, si divertono, e vorrebbero avere alberi da frutto dei quali prendersi cura, o sui quali costruire una casa o appendervi delle altalene.

E i genitori? Il percorso per coinvolgerli è stato un po' più lungo, e ha richiesto una nuova festa del cortile, nella quale mostrare anche nuove possibilità per lo spazio. Il 1° ottobre, ha così preso vita Dillo al Cortile, la festa che ha portato nuovamente nello stesso luogo bambini, genitori, le associazioni locali e il corpo docente, con l'idea di porre le basi per un primo confronto sul futuro dei cortili. In questo caso la Participatory Data Physicalization ha avuto un ruolo più simbolico: all'ingresso, un tavolo accoglieva i genitori, sondando la loro volontà di attivarsi per contribuire alla trasformazione del cortile. Per dichiarare la volontà a prendersi cura dello spazio, i genitori sceglievano un una pianta da posizionare dentro due fioriere: fiori rossi per il sì, fiori bianchi per il no. Un piccolo gesto simbolico, utile a rivendicare e rendere pubblica il proprio impegno. Il 30% dei partecipanti ha così aderito all'iniziativa, diventando parte di un gruppo di lavoro più ampio composto anche da insegnanti.

In questo caso la Physicalization è stata progettata più per dare un segnale, incuriosire, spingere a riflettere sulla necessità di impegnarsi per un cambiamento, rispetto invece a raccogliere dati e informazioni sui partecipanti.

Infine, un terzo intervento, ha caratterizzato gli ultimi mesi del progetto. In questo caso la Participatory Data Physicalization è stata rivolta ai bambini, e ai loro docenti, durante l'orario scolastico. Con cadenza settimanale per 8 settimane, i bambini si sono confrontati sul loro rapporto con il cortile e la natura. Le loro risposte, sotto forma di lacci attorni ai tronchi, hanno decorato il cortile servendo sia da monito che forma ornamentale, verso una maggiore appropriazione verso il cortile. Come esseri umani siamo maggiormente propensi di prenderci cura delle cose alle quali siamo legati, alle quali teniamo.

Attraverso la Participatory Data Physicalization abbiamo sperimentato un nuovo modo sia per coinvolgere che interpellare le comunità delle persone che ruotano attorno ai cortili delle scuole Sangone e Disney, in provincia di Torino. Ci ha permesso di interagire con un pubblico particolare, quello dei bambini, in maniera nuova e coinvolgente, ottenendo risposte e partecipazione che difficilmente avremmo ottenuto attraverso un questionario tradizionale.

Il cortile, catalizzatore di relazioni.

Psicologia, ambiente, e il cortile!

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